Wednesday, December 7, 2016

post politico, giusto qualche considerazione puntuale partendo dal post-referendum

  1. nessun problema a ribadire che a 'sto giro non ho capito proprio nulla: pensavo votassero piuttosto in pochi e vincesse il sì, per quanto di misura. quando si dice distaccato dalla realtà. io però lavoro frustrato [per quanto fatturando] come dipendente mascherato, sto diventando sempre più orso e solitario, provo a basarmi su qualche ragionamento e qualche articolo di giornale. non faccio il primo ministro;
  2. ho cercato di votare nel merito della riforma, provando a tenere il più fuori possibile l'antipatia per il presidente del consiglio e il poco entusiasmo - complessivamente - sull'azione di questo governo. un sacco di gente - tanta - ha votato soprassedendo sul merito della riforma e bocciando l'azione del governo e/o per rigetto verso il presidente del consiglio. la pancia, insomma. continuo ad essere minoranza, anche nella maggioranza: giusto così [cit.];
  3. al ghost-writer di palazzo chigi riesce meglio il lavoro quando c'è da commentare una sconfitta, piuttosto che celebrare le magnifiche sorti e progressive con tanto di sputtanamento per chi dissente;
  4. ho ascoltato un po' di rassegna stampa. non ricordavo tutti questi notisti e/o commentatori che segnalassero i limiti dell'azione di governo o criticassero alcuni atteggiamenti del presidente del consiglio. no, perché a leggerli ora, sembra che fossero istanze già note e stigmatizzate da tempo, da parte di un po' tutti. io ricordavo decisamente meno gente da questa parte, e molti sistematicamente bastonati - figurativamente, neh?. però potrei essermi distratto;
  5. temevo il rebound social-mediatico post referendario. un po' perché pensavo vincesse il sì [cfr. non ho capito un cazzo del punto 1) ], un po' perché penso che la campagna elettorale abbia provato fisico ed emozioni di tutti. un po' di rebound c'è stato ed è in corso. affrontarlo con questo risultato è cosa diversa se si fosse imposto l'altro [cfr. ho provato a votare nel merito del punto 2)];
  6. a proposito di rebound [cfr. rebound del punto 5) ] non ho letto/percepito - ancora? - tutta questa autocritica da parte di chi è stato bocciato dal responso. forse perché nel merito - sacrosantemente - continua a credere sarebbe stato meglio passasse quella riforma, piuttosto che no. forse perché la botta è stata dura, e deve essere ancora metabolizzata;
  7. in compenso ho letto non pochi commenti livorosi. ovviamente durissimi con chi è più prossemico politicamente: la minoranza piddddddì e - metonimicamente - bersani. ho letto anche ditini puntati verso milano e i milanesi che si sono addirittura permessi di far vincere il sì. anche per questo il rebound non è stato e non è del tutto semplice. da par mio ho deciso di intervenire il meno possibile, o di spegnere la tivvvvvù. [questo post non fa testo. lo leggiamo in quattro];
  8. l'eventuale attesa dell'autocritica [cfr commenti livorosi del punto 7) ] non sono legati al merito della riforma. se uno la riteneva giusta continuerà a pensarla tale dopo tre giorni, ovvio. bensì al significato del voto a partire dall'ampiezza dei votanti e il risultato netto [cfr. il voto di pancia del punto 2) ]. perché di gente con il bias verso gli egotici ce ne sarà pure in giro. ma non credo saremo poi così tanti, no? quindi se è arrivata una sconfessione così importante è perché qualche problema, qualche distonia tra realtà e storytelling, qualche insoddisfazione, qualcosa che non stia andando per il verso giusto [al netto degli hashtag sul cambio del verso] non sono istanze di solo qualche gufo, no? renzi può stare anche sulle palle, va bene - non so quanto sia effettivamente odiato, non è questo il punto. tutto il destrume da quell'altra parte ci avrà pure marciato sopra, ci sta. grillo ha avuto gioco relativamente facile, con i suoi toni e modi di fare semplicemente deplorevoli, occhei. ma se tutto sommato le cose funzionassero, se ci fosse la percezione si stia uscendo dal tunèl, se si cominciasse a strutturare un'azione complessiva questi risultati al referendum non ci sarebbero stati. ecco, fossi un dirigente, militante, attivista di un partito che continua a dichiararsi come risorsa per il paese, e con la maggior rappresentanza in parlamento, qualche domanda me la farei. me la faccio io, uno che non ha capito bene da che parte è girato [oltre che non aver capito un cazzo di come sarebbe stato questo referendum] che sta tendendo a chiudersi un po' a riccio, forse perché tutto sommato fallito. fossi un po' più nel contesto proattivo mi porrei il dubbio/questione ci sia più che qualcosa da rivedere, e lo sentirei come un pungolo importante. senza pensare che con l'altra Costituzione tutto questo non sarebbe accaduto. magari anche rivedendo certi fondamentali su come ci si pone, e perché no: anche ragionando sul leader e sulla pochezza della classe dirigente obbediente che si è tirata appresso [ma questo è di nuovo il mio bias che un po' disturba, in quanto bias, appunto. però magari nemmeno tanto];
  9. a milano ha vinto il sì, vero [cfr. il ditino puntato del punto 7) ]. mi sovvengono un paio di considerazioni a margine. 
    1. milano è una specie di caso a parte, dal punto di vista politico, delle città più grandi che hanno votato recentemente. è l'unica dove il centrosinistra ha vinto. centrosinistra nell'accezione in cui il pd diventa un aggregatore [un campo, come ho sentito dire da bersani, trattato manco fosse il mostro di milwakee come da lettura di alcuni commenti], verso forze ed istanze che stanno a sinistra. non mi pare propriamente la visione e la missione del pidddddì renziano. magari non c'entra nulla, però fossi un pidddddino attivo [cfr qualche domanda del punto 8) ], una qualche domanda me la farei. 
    2. a milano il sì ha vinto - bene - nel municipio 1, che poi sarebbe il centro. ha perso piuttosto decisamente in municipi dove le zone ed i disagi periferici sono più marcati. forse non c'entra nulla, però magari la storia della diversità della realtà delle varie zone e lo storytelling uniforme et trionfante [cfr le distonie del punto 8) ] quella spruzzatina di distonia nei risultati l'hanno data. ed anche in questo caso, fossi un militante etc...
  10. il mio amico itsoh, sostenitore del sì con la schiena dritta, è quello che mi fa vivere il rebound migliore. alcuni amici suoi, decisamente meno. d'altro canto: ce ne fossero di renziani come lui [cit.].

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