Thursday, August 18, 2016

la via [per provare a creare] e l'ossessione [per la trombatia]: con lovvvvvvvo, cazzo, quanto tempo si perde

un paio di piccole suggestioni. ed una considerazione sull'ossezione trombatoria.

uno.
leggo un nuovo bloggggghettino. è di una collega. collega nel senso che - quanto meno - condividiamo lo stesso luogo di lavoro, ma nemmeno soggetto di retribuzione: lei è un collarino arancione. scrive bene. scrive pulito, essenziale, misurato. un po' acqua et sapone raffinato e charmant. come mi pare sia in fondo lei, a percezione. ho l'impressione nemmeno si sia accorta di me. ma non è un grosso problema, ovvio.
scrive bene, dicevo. la scrittura emozionante però è altra cosa.
oggi, dopo averle lanciato uno sguardo fugace, mentre mi re-infilavo nel tornello per tornarmene all'amena postazione post caffè pomeridiano, ho provato una leggera invidia. perché credo abbia una percezione corretta di sé medesima. sa di piacere in maniera elegante, l'ho come sentito in maniera inequivocabile. come probabilmente sa che piace la maniera in cui scrive. e verosimilmente questo conferma la sua percezione. serenamente [penso] [parentesi: quattro avverbi in altrettanti periodi, sono poco charmant]. e quindi cura la sua scrittura, per farla aderire a sé medesima. un po' come uscire in ordine per andare al lavoro. acqua e sapone raffinato e charmant, com'è il blogggghettino: cucina e cinematografia. niente di stravolgente. una sinestesia interessante, senza iperboli.

sinestesia. userò questa parola quando le scriverò. e le dirò che leggo il suo blogggggghe. lo farò usando la posta elettronica interna. dall'indirizzo capirà che sono un consulente esterno. quindi saprà subito che non ho profilo nell'organigramma, soprattutto niente foto. così probabilmente - se un minimo è curiosa - cercherà sul feisbuch. a quel punto ci incroceremo al caffè, mentre fa comunella con le sue colleghe del soscialmediamarchettttting. non si farà accorgere da costoro. mi osserverà, provando a non farsi accorgere da me. farà finta di nulla, distoglierà lo sguardo. continuerà a interloquire con le sue colleghe ignare, ragionando se e come rispondere: quanto meno per educazione. come da acqua e sapone elegante, charmant, senza troppa possibilità di replica.

non scrivo su un blogghettino cul de sac, infarcendo di refusi e senza rileggere troppo, mica per altro. insoddisfatto di [quasi] tutto, ovvio.

due.
ho letto un altro libercolo di erri de luca. roba intensa quanto breve. [quasi] come sempre del resto. è uno dei prodotti commercial-editoriale che preferisco. perché questo è. oltre a cesellare ogni periodo, la singola parola. prendendo dalla scatolina di metafore atomiche [meta-metafora, per certi versi] i pezzi di creta con cui modella il fluire del suo raccontare, e raccontarsi. l'ho letto al mare. sentivo lo sciabordio dell'acqua sotto il terrazzino. me lo sono portato apposta. avevo idea potesse essere un bel modo di farli giocare assieme, nel coccolarmi un poco. funziona e va bene per quanto prodotto commercial-editoriale ben riuscito: erri scrittore, non il mare.
non solo coccola. ma ho avuto anche una minuscola epifania. lui, erri, comunque ha scritto. racconta in maniera frattale. non romanzi. non racconti. non saggi. non poesie. una sinestesia di tutto ciò.  credo l'abbia fatto e gli venga come naturale modo di esprimere quello che gli ribolliva e ribolle dentro. in maniera pacata, com'è la sua scrittura. in modo inesorabile, come rimane attaccato di lui quello che la sua scrittura disegna. sono pochi colpi di pennello, acquerello. quando asciuga si fa pregno. la piccola epifania è questa: dipingere con l'acquerello. ma non per il disegno in sé. ma perché sono e mi ribolle dentro.

solo che bisogna applicarvicisi. come un qualcosa di inevitabile. e non solo in post chilometrici come questo. senza contare poi i refusi che ci lascerò dentro.

solo che bisogna applicarvicisi. mentre io compulso con lovvvvvvvvo. con cui spreco un sacco di tempo, troppo. con tutte le energie ossessive che tutto ciò si porta dietro. oltre il tempo, appunto. è forse questa la cosa più frustrante. non il fatto che tanto non troverò nessuno con cui farsi un qualche numero di scopate. ma per il tempo che ci si deve perdere per. forse per la poca efficienza dell'applicazione: redemption dello 0.5%? manco una campagna di direct email marketing. e non è che è solo questione che sono selettivamente esigente: anche perché mi sono detto che va bene più o meno tutto quello che esteticamente mi sembra passabile. è un riflesso pavloviano del ndocojocojo, che diventa un modo per andare oltre. che rischia di diventare ossessivo-compulsivo, oltre che un poco sgraziato.
non è più un problema morale. e nemmeno il pericolo diventi una obnubilante coazione a ripetere. no: è proprio il tempo che devo perderci appresso. lungo. troppo lungo.

ho voluto scrivere un post lunghetto. per cercare di far qualcosa di più utile: se non alla mia autostima, almeno che placasse la banalità di quel frugare tra donne casi umano - come me del resto, che son uomo.
ora però debbo andare di là, che già ho passato un tempo eccessivo di qua.
i refusi, al solito, si sprecheranno.

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