Thursday, February 18, 2016

il faber, robbbbbbertttobbbbaagggio [per non dir di enzo ferrari] e poi, eccheccazzo, pure io.

partiamo dalle cose meno liete: invecchio. ed il tempo fugge via, fottuto. che mi scorre tra le dita, come sabbia finefine. e mi sento in ritardo su tanto, e oltre il limite massimo consentito per [tanto] altro.

poi ci sono le cose più liete: accumulo esperienza. che poi è quella sacca piena di cose che ti permette di osservar con [molta] più cognizione di causa il tempo che che fugge via, fottuto. e scorre tra le dita come sabbia finefine.

difatti la menatia di capirci qualcosa è sempre stato il mio cruccio. ho pensato [anche] a questo quando ho visto la foto che matreme - scatenata - ha pubblicato nel soscialnetuorche. la foto donde mio padre giovane, decisamente più giovane di me adesso, mi tiene in braccio. dove non si può notare quanto fossi discretamente vitellozzo. perché poi, uno ci pensa poco ma è da lì che si parte. da dei genitori con 'sto fagotto in mezzo, che mica lo sanno quanto sarà fottutamente complicato esser genitori. figurarsi di un figlio rompicoglioni con la menatia di volerci capirci qualcosa sempre e comunque [non mi son distratto, né è un refuso: volerci capirci].

in ogni caso: son piuttosto lontano da riuscir a metter la testa a posto. e non è solo una questione di capelli forastici, che si si pettinano a fatica, e che ormai, ribelli, crescono un po' come gli viene.

per quanto, piccolo regalo genetliaco che mi son fatto, è scomparsa l'ansia di questa giornata. roba che nemmeno troppi compleanni fa, anzi. quella cosa che mancava [figurativamente] il fiatone all'approssimarsi della giornata. e poi la sera, a giornata andata, un non so che di malinconica tristezza che non era più. dissociazioni così.

ed invece, a 'sto giro, nulla di tutto ciò. sarà l'esperienza di cui sopra. saranno le famose contingenze, che contingentano tutto sommato in modo più sereno. sarà che è andata così, e sono garrulo di coloro  che, in un modo o nell'altro, si sono più o meno ricordati di me. perché quella cosa lì, quella specie di vicinanza, è sempre cosa bella. anzi, forse è l'unico senso - più o meno metafisico - al fatto di esserci, qui, cominciando dal giorno che genetliaca oggi. l'istanza di esserci per alcuni e che alcuni ci sono sono per te, ognuno a suo modo. financo chi non si è ricordato. o semplicemente non sapeva [più].

insomma, queste psicopippe genetliache qui.

intanto me ne vo' a dormire un po' più contento. e con quel briciolo di esperienza in più. [la saggezza, al limite, è per chi non ha i capelli forastici].


 

5 comments:

Monsterchef said...

oddio quanto somigli a tuo papà.. :-)
comunque si, psicopippe :-)))))

aurora said...

❤️

Giovanna said...

Che bella foTo. .. e che bello "vedere l' Elido " ...lo sai che mi sono commossa...mi vengono in mente le spaghettate di Capodanno a casa tua quando i tuoi si preparavano per uscire e ci lasciavano lì a mangiare e noi mangiavano abbastanza di corsa perché poi c' era la festa...beh non voglio "batterti" in pensieri...quindi la vita va avanti. ..sono contenta che hai trascorso una giornata meno ansiosa...per fortuna nella vita si cambia...

Kuso Mirko said...

riflessioni profonde, puntuali e precise....insomma tue
l'esperienza è molto importante, è l'unico peso che si è felici di portare, la vicinanza delle persone che ci vogliono bene è l'unico calore che scalda senza mai esaurirsi (se è vicinanza vera) e che non ha prezzo....stammi bene kuso

aurora said...

Odi, ti adoro. E niente, è così.