Wednesday, January 13, 2016

casualità lapidarie

senza soluzione di continuità sono [ri]andato un po' in trippppe per i film di tarantino.

ce n'era uno, in particolare, che mi rimaneva come grande mancanza, di quelli più vecchi.

il volume due di kill bill, roba che allora era tutto così dannatamente diverso. era lì, in attesa che prima o poi decidessi di guardarlo. così, un paio di settimane, fa stavo per cominciare a farlo. solo che, dopo le primissime scene, mi è sovvenuto che non è che proprio avessi perfettamente in testa cos'era successo nel primo. quindi me lo sono riguardato.

poiché tendo, spesso, a postporre la gratificazione, il primo volume me lo sono riguardato con calma. capitolo dopo capitolo. un'emozione interruptus.

tutta questo pistolottino per dire che, di rimando in rimando, il volume due ho cominciato a guardarmelo l'ultimo giorno dell'anno. in quella casa che da sul mare. da solo. e naturalmente, altra emozione interruptus, me lo sono centellinato.

ed un po' casualmente il capitolo 7, "la tomba solitaria di paula schultz" è cominciato poco prima di mezzanotte. e lì son successe due cose:
  • il buon quentin mi ha fregato di nuovo. regalandomi quei minuti di apnea angosciosa, per cui sento di essere travolto emotivamente nel baillame terroroso: mi rendo conto dell'assurdità della cosa, in fondo è solo un film, e tarantino sa maneggiare la narrazione della violenza fino ad irriderla e farla diventare grottesca. però, ugualmente, mi sale l'angoscia [tipo l'accendino acceso davanti al poliziotto inkerosenato ne "le iene". o il primo monologo recitando ezechiele di jules in "pulp fiction". o il dialogo tra il colonnello landa ed il contadino francese in principio di "bastardi senza gloria"];
  • quando beatrix kiddo AKA the bride AKA black-mamba AKA mommy esce dalla tomba, risorgendo, ho deciso di spegnere tutto, con addosso un'euforia inspiegata e nemmeno troppo consapevole. "vado a dormire" - mi son detto - "questa cosa voglio finirmela, nel nuovo anno".
ho realizzato solo qualche giorno dopo cos'era successo. forse alla luce dell'intima psicopippa fossi andato decisamente in scimmia per quella decina di secondi da dentro la bara, poco prima dell'inizio della resurrezione.

senza rendermene troppo conto ho voluto chiudere l'anno - al netto della mia sgarruppata fisse per 'ste cose un po' simboliche - appunto con l'immagine di una che risorge. quasi abbia avuto la [non troppo consapevole] sensazione di avercela fatta, a venirne fuori. venirne fuori, appunto: cosa c'è di più figurativamente efficace di uscire da una bara e risalire dal sottoterra?

e ieri mattina, quando è arrivata una mail da cui, in un paio di hop immaginifici, ragionati, futuribili, mi son visto fuori da là, mi è tornata in mente il fermo immagine di the bride che dice "ecco pai mai, sono pronta", poco prima che cominci a colpire la bara. che poi, guarda a volte i paradossi, è entrando proprio là che ho fattivamente cominciato a venirne fuori, con tutte la fatica che è costata e che costa: tipo le nocche insanguinate di beatrix dopo aver già colpito per qualche volta il legno della bara di cui sopra.

ed oggi pomeriggio ho raccontato il tutto ad odg. odg che non so se abbia letto il post che in fondo le avevo dedicato e di cui ho inviato il link, uscendo decisamente dal setting. non gliel'ho [ovviamente chiesto], non me l'ha [verosimilmente] confermanto. e quando gliel'ho raccontato lei mi ha accennato del fatto era l'immagine della lapide di cui aveva più volte parlato, suggestionata da me. "sembra che stia sotto e sia schiacciato da una lapide", quando le raccontavo della "fatica" di star là dentro. la lapide che sta sopra la tomba, da dove continuo a riguardar scena che si può venirne fuori [peraltro con il pezzo di morricone a far da accompagnamento, con il suo perché]. io, della lapide, al momento non ho ricordato.

poi, dopo, sì: mi è sovvenuto.

ed è come si fossero composti un po' di pezzi: da anticausali che erano. o forse più che anticausali sono casuali: è un caso. forse voglio vederci più simbologie di quello che realmente esistono. però l'infilata combinatoria mi ha fatto, oltremodo, sorridere dentro.

da lì in avanti black mamba colpirà e ucciderà solo con le mani. e il finale, lieto, è che se ne andrà più che appagata dalla vendetta, dal fatto di portarsi appresso l'inaspettata B.B.: è sempre una questione di leonessa che si è ricongiunta al suo cucciolo, e tutto va bene nella giungla.

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